Best Designer Of The Year (Elle Decoration Best Of The Year Award 2014 ), Dima Loginoff vive a Mosca e lavora per importanti brand internazionali come Artemide, Vitra, Studio Italia Design, Axo Light. Ha vinto numerosi premi internazionali tra cui l’iF Product Design Award, Red Dot Product Design Award, International Design Award, Best of The Year Award, Artemide “Best Lighting Design”.
I suoi prodotti si trovano sia in residenze private in tutto il mondo, sia in spazi pubblici come il popolare Starbucks fino a ristoranti e hotel di lusso, tra cui l’Hilton di Tallinn, Le Narcisse Blanc Hotel a Parigi nel 7° arrondissement, lo Zetta Boutique Hotel a San Francisco e persino in una chiesa in Svizzera.
Un giovane designer russo che in pochi anni ha conquistato l’Occidente.
La tua definizione di design
Per me il design è il modo per migliorare la vita delle persone, sicuramente da un punto di vista funzionale ma anche estetico. E quest’ultimo punto, sia per il designer in generale sia per il cliente, è sicuramente non meno importante della funzionalità.
L’intreccio tra cultura, creatività, innovazione. Che cosa conta di più nel processo creativo?
Nel design contemporaneo questo intreccio è quasi sempre presente. La combinazione di qualcosa di nuovo, originale, creativo – qualche volta ripreso anche dalla storia - è alla base del mio processo creativo.
Dove cerchi i tuoi riferimenti e a cosa guardi (Internet, libri, viaggi, fiere, …)?
Tutto influisce sul mio lavoro – dalla semplice visita a un teatro alla passeggiata in un bosco – e tutto può avere la stessa influenza e ispirarmi, come pinterest o una manifestazione fieristica.
Cos’è per lei l’interior design e come interviene nello spazio domestico?
Sono sempre stato innamorato dell’interior design, fin da quando ero bambino ed ero certo che un giorno avrei sicuramente fatto il designer di interni o il decoratore. Poi, appena finiti gli studi, ho cominciato a creare oggetti di design e mi sono completamente concentrato sul product design. Ma ritengo questa progettualità molto affine all’interior design.
Dal tuo punto vista come stanno evolvendo gli stili di vita dell’abitare e cosa sta emergendo nel tuo Paese?
Il mercato russo è molto giovane rispetto ai Paesi europei e come ogni mercato giovane si sviluppa molto velocemente e a intermittenze. Un tratto essenziale di questi mercati è la fame continua e l’insaziabilità rispetto alla ricerca di idee e novità: posso quindi affermare che in Russia c’è tanto di tutto e qualche volta anche troppo. Col passare del tempo però anche i russi hanno cominciato ad affrontare il design in maniera più pacata, studiano, viaggiano molto e, contemporaneamente, diventano più esigenti nei confronti della qualità dell’esecuzione e delle stesse idee e proposte… e anche rispetto ai possibili investimenti.
Tutto questo sta portando a una qualità più equilibrata dell’ambiente che si avvicina molto a quella dei Paesi più avanzati, a esclusione però degli interni che tendono ancora a un gusto molto classico.
Come vivi il tuo rapporto con le aziende?
In maniera molto diretta da quando creo collezioni di mobili, luci o complementi di arredo con marchi occidentali, ma anche russi. Mi piace il rapporto diretto e ogni giorno sono in contatto con i produttori.
Come vivi il rapporto con la casa? E qual è la tua stanza preferita?
La casa è il luogo dove mi riposo, lavoro, accolgo gli amici. In molti affermano che ho il “culto della casa” sviluppato. In ogni caso i miei amici non m’invitano mai da loro, tutti preferiscono venire da me, anche per serate a inviti. Abito nel centro storico di Mosca, non lontano dalla villa dello scrittore russo Lev Tolstoj: è un luogo di moda con tanti ristoranti e locali, ma io amo molto questo quartiere per i suoi palazzi antichi, le strade strette e la nuova architettura discreta. Ora però sto lavorando a un nuovo progetto: andare a vivere fuori città. Poco tempo fa ho comprato un piccolo terreno in un sobborgo molto verde e quindi ho dovuto persino imparare a guidare! Con la fine dell’anno spero di potermi dividere tra lavoro e riposo, tra città e campagna.
Qual è la stanza che preferisci e perché?
Probabilmente la cucina perché è prevalentemente lì che creo i progetti. Lavorare a casa è molto comodo: la macchina del caffe è sempre vicina. Un espresso forte è la garanzia di un buon progetto!
Un’icona del nostro tempo?
Se stessi. È strano che molta gente non se ne renda conto.